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Immagine del redattoreCaffè Leopardi

Verità in pillole - Numero 1

Premessa: “Verità in pillole” è una rubrica inaugurata con l’intento di scardinare quei luoghi comuni che ancora imperversano nella nostra società, o rimanendo più umili, di farne parlare e riflettere. La prima malattia che vogliamo estirpare riguarda gli stereotipi di genere che affliggono donne e uomini, in maniera diversa ma altrettanto dannosa.

 

Pillola n.1: Anche le donne si masturbano.


Già, le donne sono esseri umani il cui corpo sente, parla e vive esattamente come quello di un uomo. Sconvolgente vero? Duemila anni di evoluzione eppure l’idea che una donna possa praticare dell’autoerotismo sconvolge ancora i più (e le più, va detto): la masturbazione femminile è perversione, un surrogato scadente della vita sessuale con un partner, una cosa sporca e sbagliata. Guai alle donne che osano farlo, e peggio ancora parlarne con altri, sono oscene, scandalose. Ancora siamo costrette in quella gabbia che ci qualifica come "degne di essere donne" solo se pure e incorrotte, in pratica esseri più vicini a uno stato metafisico che materiale. Nonostante tutte le conquiste fatte, pare che ancora non ci sia concesso emanciparci a pieno titolo da una sessualità se non riproduttiva, comunque condivisa. Il nostro corpo, seppur nostro, non può essere finalizzato al nostro piacere di donne, ma va pensato solo come strumento per soddisfare quello di qualcun altro. E questa idea non solo nuoce al ruolo femminile nella società, ancora visto come essere carino, grazioso, dimesso e niente di più, ma alla donna stessa: la masturbazione non può essere pensata solo come un qualcosa per cui “non c’è niente di male”, non è abbastanza, è un momento importantissimo per la conoscenza di se stessi e del proprio corpo, una fase importante di consapevolezza.

Un discorso che però non attraversa entrambi i sessi, ma che si rivolge soltanto alle donne: per un uomo la masturbazione invece rappresenta una tappa fondamentale della propria crescita, un passaggio ad una fase superiore, tanto che se questa tarda ad arrivare causa al ragazzo problemi di disagio e insicurezza (per chi ha visto "Sex Education", che vi consiglio caldamente, pensate ad Otis). Insomma, mentre nell’universo maschile è una pratica universalmente riconosciuta, in quello femminile rimane un orizzonte lontano che faticano a vedere tanto gli uomini quanto le donne stesse. Purtroppo spesso sono proprio queste a mal considerare e giudicare chi come loro vive una sessualità serena e senza censure, facendole sentire quasi strane e fuori luogo. Tutte cose che andrebbero dette a ragazzi e ragazze già fin dai primi momenti della loro crescita, ma che di fatto, in assenza di una vera educazione sessuale, vengono taciute e coperte in ogni modo, fino a far diventare argomenti di tale importanza dei veri e propri tabù.

E in quanto tali, a noi il compito di infrangerli.


- Beatrice Ciarrocchi

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