Quello di Margaret Thatcher è sicuramente uno dei personaggi più controversi della storia del XX secolo. Fin da giovanissima si distinse per la tenacia, la volontà, la capacità oratoria, qualità che la porteranno poi a diventare primo ministro inglese. Margaret Roberts nacque nel 1925 a Grantham, una cittadina vicino Londra, dove lavorò per anni nella drogheria del padre, ambiente che fece radicare in lei una visione fortemente meritocratica della società, anti-assistenzialista, oltre che una importante attenzione per l’economia domestica. Il padre, piccolo politico locale per il partito conservatore, educò la figlia verso il valore del lavoro e dell’impegno, costruendo la mentalità del pensiero thatcheriano. Margaret ottenne una laurea in chimica ad Oxford e fin dall’università si occupò di politica, diventando presidente dell’associazione studentesca del partito conservatore inglese, in seguito conseguì una laurea in giurisprudenza. Negli ambienti del partito conobbe Denis Thatcher, del quale poi diverrà moglie acquisendo il suo cognome.
Margareth e suo marito Denis Thatcher
I suoi impegni crescenti nel mondo politico la fecero trasferire a Dartford, qui partecipò alle elezioni del 1950 risultando non eletta, riuscì, nonostante ciò, a strappare numerosi voti alla maggioranza del partito laburista. Successivamente diverrà parlamentare inglese nel 59 alla Camera dei Comuni, impegno che portò avanti con lungimiranza e passione. Dagli anni 70 la Gran Bretagna visse una condizione di crisi economica, con un tasso di disoccupazione sempre crescente, l’inflazione alle stelle e i settori strategici (al tempo controllati dallo stato) in crisi. Nel 1974 si candidò e vinse la leadership del partito, ruolo mai ricoperto da una donna. Alle elezioni del 1979 i conservatori ottennero un’ ampia maggioranza, facendo anche leva sui disagi provocati dal laburista Callaghan, che trovarono sfogo nel cosiddetto “inverno del malcontento”.
Il primo ministro inglese del partito laburista James Callaghan
Rifiuti in strada durante le proteste dell'inverno del malcontento
Arrivata al 10 di Downing street rivoluzionò il modo di pensare del Regno Unito, rendendo efficienza e competitività parole di uso quotidiano, coniugando politiche neoliberiste che consistevano nel ridimensionamento del potere dello Stato nell’economia e nella società. Le sue politiche misero al centro l’individuo, valorizzando il merito; in particolar modo venne attuata una deregolamentazione del mercato del lavoro e del settore finanziario, privatizzò le aziende statali e ridusse l’influenza dei sindacati. La sua dottrina economica negli anni assunse un nome, Thatcherismo, termine utilizzato ancora oggi. Inizialmente la sua popolarità si abbassò notevolmente a causa dei drastici tagli alla spesa pubblica per contenere il bilancio e delle brusche privatizzazioni, come la riforma dell’industria mineraria. Negli anni gli effetti delle politiche Thatcheriane resero l’Inghilterra un paese sempre più ricco, facendola affermare come potenza mondiale. Grazie al basso livello delle aliquote vennero attratti capitali dall’estero, sempre più aziende sceglievano di inserirsi nel tessuto industriale britannico, facendo diminuire il livello di disoccupazione. Nel mentre lo Stato stava risanando i suoi conti, così come il livello inflazionistico.
La Thatcher e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, legati da una profonda amicizia
Nel 1982 il Regno Unito vinse la guerra delle Falkland, contendendosi le omonime isole con l’Argentina, questo avvenimento farà guadagnare alla lady di ferro numerosi consensi, facendola apparire come un leader intransigente, disposto a tutto per raggiungere i propri scopi. I suoi successi le garantirono la rielezione nel 1983 e nel 1987. Quest’ultimo mandato durò solamente un anno poiché fu costretta a dimettersi visto che l’intero partito ormai era contro il suo braccio di ferro sul negato ingresso nella comunità europea. I Tory orchestrarono dunque una sorta di congiura, rivoltandosi al primo ministro anti-europeista, e poco a poco arrivarono le lettere di dimissioni di tutti i vari ministri.
Il celebre No No No ! della Thatcher durante il suo discorso di ingresso nella UE https://www.youtube.com/watch?v=rjxz2WGl6KA
La lady di ferro condizionò fortemente la politica della seconda metà del XX secolo, infatti oggi possiamo considerarla un baluardo delle idee liberali. Aveva una visione del mondo basata sugli individui come elementi liberi e responsabili, essi hanno un ruolo decisivo nello sviluppo economico, e in questa logica venne incoraggiata l’iniziativa privata e l’indipendenza dallo Stato. Anche il sistema di tassazione venne rivisto, introducendo una tassa unica indipendentemente dalla fascia di reddito, in linea con la filosofia della Thatcher. Fortemente impopolare, contribuì a compromettere la sua carriera. Nei suoi 11 anni di governo il debito pubblico passò dal 54% al 33%, il tasso di inflazione dal 18 al 5,8 , la crescita del PIL arrivò ad una media del 2,7% annuo e il tasso di disoccupazione era il più basso tra le maggiori economie europee(6,2%).
L'ormai ex primo ministro inglese in lacrime dopo il suo discorso di addio
Margaret Thatcher è un esempio che i giovani, aspetti ideologici e politici a parte, dovrebbero seguire. Una donna che, nonostante una società chiusa alla partecipazione femminile nell’amministrazione della cosa pubblica, è riuscita a sfondare nel panorama politico britannico, una donna umile, “figlia di un droghiere”, che ha trovato nella politica la sua vocazione ed è riuscita a difendere e rappresentare il mondo occidentale per quei valori di libertà per i quali si è sempre contraddistinto. Per questo motivo i ragazzi di oggi dovrebbero mettere la sua stessa grinta per raggiungere i propri obbiettivi, che siano lavorativi, scolastici, politici.
La Thatcher fu odiata da mezza Inghilterra e amata dall’altra metà, ancora oggi il dibattito è aperto. Ai suoi funerali un gran numero di persone festeggiarono: la strega era morta. Altrettante capirono che se la Gran Bretagna era guarita il merito era di quella donna colta e incapace. Incapace di compiacere, incapace di arrendersi e incapace di avere paura.
di Matteo Dezi
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