Cari lettori e care lettrici, mi è stato proposto di scrivere questa lettera in cui mi presento, vi state dunque chiedendo chi io sia? Ebbene, sono Madama Politica! Ho portato a compimento questo compito con molta difficoltà; infatti, tentare di riassumere in poche righe la mia storia millenaria è una impresa a tratti impossibile e per questo non posso negare di essere ansiosa. Spesso io stessa mi chiedo chi sono e credetemi non riesco mai a trovare una risposta precisa, volete forse sapere quanti anni abbia? Non lo so, ma sono veramente tante le generazioni che ho conosciuto. Sul mio conto ogni giorno si accendono dibattiti, questo vuol dire che nonostante la mia veneranda età sono ancora molto affascinante. Quanti bei momenti ho condiviso con Platone e Aristotele e quanti filosofi, politici, intellettuali ho ispirato nel corso della mia vita. Se qualcuno mi chiedesse di definirmi in una riga risponderei: sono l’aspetto più importante della vita pubblica. Ho avuto l’onore di essere stata a fianco a persone che hanno saputo preservare la mia funzione, salvaguardandola e ottenendo così ottimi risultati, ma ho anche conosciuto persone che, offuscati dal mio potere, non hanno colto la mia essenza e mi hanno usato per affermarsi nella società. Quante guerre ho combattuto e combatto tutt’oggi, quante rivalità ho visto nascere, quante ingiustizie vivo, quanto sangue viene versato in nome mio… A volte mi chiudo nel mio palazzo, chiudo le finestre e cerco di trovare un senso a così tanto egoismo e odio nel mondo, ma le mie ricerche non mi hanno ancora condotto a nulla. Collaborare con me non è facile, significa dimenticare completamente i propri interessi e spendere tutto se stesso per la comunità. Colui che pensa unicamente al proprio rendiconto non è degno di definirsi politico e questo la Storia, mia sorella, lo ha spesso fatto presente. Quante promesse sono state fatte in nome del Bene della comunità, quante persone mascherate da buoni rappresentanti del popolo si sono poi svelate come un pericolo per il quest’ultimo… Diffidate da chi vuole esercitare un potere che non guarda in faccia ai cittadini e alle cittadine, questo requisito ha spesso soppresso i diritti e i valori delle persone. “Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d’essere superiore alle leggi” diceva il mio caro Cicerone e ogni volta che rileggo le parole che mi dedicava mi commuovo. Spesso e volentieri riesco a far riflettere le nuove generazioni che vedo nascere, ma ogni tanto gli insegnamenti che regalo vengono presto dimenticati. Io sono l’arte del governare, quella attraverso cui possiamo cambiare il mondo e cancellare una volta per tutte le ingiustizie. Io sono la più alta espressione della società e c’è chi mi ha saputo amare e rispettare come una nonna e chi mi ha totalmente accantonata. Anche io ho i miei problemi, le mie insicurezze, ma grazie a tutti voi che credete in me sono sempre riuscita ad andare avanti. Qual è lo scopo di ciò che faccio? Avrei infinite argomentazioni per rispondere a questa domanda e in questo caso vorrei citare alcune conquiste che hanno fatto la storia, come la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789; oppure la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 dove si afferma che “ Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti [•••]”.
La buona ed anziana signora ha questi come pilastri ed obbiettivi: il benessere collettivo.
Commenti