Le nozze rosse della sceneggiatura
ATTENZIONE, SPOILER!
Ci siamo, 8 stagioni, 73 episodi per quella che è quasi certamente la serie più significativa dell'ultimo decennio, tutto per arrivare agli ultimi poco meno di ottanta minuti che però sono bastati ad attivare petizioni globali per riscrivere il finale e a provocare crisi isteriche, compresa quella del povero Kit Harrington che ci è finito in rehab.
Parliamoci chiaro, per un fenomeno televisivo del genere il malcontento generale era più che prevedibile (non tutti sono bravi come gli sceneggiatori di Breaking Bad), le aspettative erano troppo alte e la crisi si intuiva già da una settima stagione decisamente sotto tono rispetto alle precedenti, ma nessuno si sarebbe aspettato la fretta di una chiusa più che sensata, che sembra, però, arrivare all'improvviso, senza troppe spiegazioni, quando Martin ci aveva abituato alla lentezza, che tanto era piaciuta ai fans.
Ecco, all'ottava stagione del Trono di Spade manca Martin, la sua crudezza, l'intrigo politico, il colpo di scena. Improvvisamente la sceneggiatura più violenta della TV, ricordiamoci tutti le nozze rosse e le coltellate al ventre della moglie incinta di Robb Stark, diventa clemente, misericordiosa a tal punto di far morire la villain numero uno, la temibile Cersei Lannister, avvolta tra le braccia del suo amato, con una mattonata in testa.
Probabilmente i primi a prendersi una botta sul capo sono stati gli sceneggiatori, che avendo già un ingaggio per il nuovo Star Wars, hanno ben pensato di far contenti i fans con una fan service spietato, due draghi svolazzanti e un lieto fine, che, badi bene, nessuno aveva richiesto, perché quest'ultima stagione evidenzia la tendenza sempre più riscontrabile a lasciare indietro la scrittura a favore di regia, fotografia, effetti visivi e recitazione, i quali non bastano, tanto che nonostante tecnicamente il prodotto finale sia inarrivabile, almeno sul piccolo schermo, la risposta è stata tutt'altro che positiva: una casa senza fondamenta, o meglio che se l'è autodistrutte.
Questo, ovviamente, non significa che Game of Thrones non sia una serie imprescindibile, non è la prima che sbaglia (vi dice niente Lost?!) e non sarà l'ultima, ma soprattutto mi sento in dovere di spezzare una lancia in favore di un finale che, personalmente, ho più che apprezzato, premettendo che, a mio avviso, avevano già perso la credibilità nella settima stagione e non mi è sembrato ci sia stato alcun peggioramento (hanno portato uno zombie per millemila kilometri per far prendere strizza a Cersei, veramente Bran sul trono è così poco sensato?).
Parlando di chi è salito sul trono, credo che Tyrion Lannister sia diventato la voce degli autori e ci abbia ben spiegato la scelta: nessuno è soddisfatto, ed è la cosa più giusta. Lo sapevano anche loro che tutti avrebbero preferito una Daenerys o un Jon qualsiasi, ma, consapevolmente, con Bran lo Spezzato hanno messo la saggezza prima del sangue, dando un messaggio forte ai leader politici, ovvero che la conoscenza, la storia saranno i fattori che salveranno le nazioni, che le guideranno in maniera corretta, giusta, e questo è veramente bello, ma in venti minuti la potenza, la forza di tale scelta è annebbiata, si confonde tra un povero piccolo Sam Tarly sbeffeggiato per proporre di instaurare una democrazia e lo zio degli Stark convinto di essere eletto re, che viene smontato da quella pischella della nipote Sansa.
Per quanto riguarda le sorti degli altri personaggi vediamo praticamente gli Stark prendersi ognuno quello che ha sempre desiderato: Sansa regina del nord, Jon oltre la barriere con i bruti e Arya espolatrice dell'ovest, ma gli altri?! Quasi non ci sono più altri, Tyrion primo cavaliere del re piange i fratelli spiaccicati, Deanerys in 30 secondi diventa matta scocciata come il padre, vuole bruciare tutti e Jon la infilza come uno spiedino, 2 draghi schioppati e uno che dopo aver distrutto il trono, cosa molto figa, prende il cadavere della madre e se ne scompare non si sa dove e il resto in parte defunti, unica fine degna di merito quella di Theon Greyjoy che ha avuto un recupero come personaggio tra i meglio riusciti, in parte contenti e coglionati, Bronn e il suo castello.
Questioni irrisolte ce ne sono, come quella del Night King, acchioppato con una facilità che una zanzara è più difficile da uccidere, o il perché di tutto il pippone su Aegon Targeryan, ma sappiamo tutti che sono in fase di elaborazione diversi spin-off e spero (per loro) che arrivino spiegazioni.
In conclusione ribadisco che gran parte della questione appare più che sensata, ma lo spettatore viene privato di una guida e si perde nel trambusto del fuggi fuggi generale. Potevano fare di meglio? Assolutamente, ma bisogna accettare le scelte autoriali, condivisibili o meno, ma soprattutto rispettarle, lasciandosi guidare dalla razionalità, aka la storia della petizione è poco carina, ecco.
- Diletta Diomedi
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